Gli astronomi hanno identificato un oggetto cosmico senza precedenti nella galassia attiva NGC 4945, situata a circa 11 milioni di anni luce dalla Terra. Questo fenomeno, denominato "Punctum" dal team di ricerca guidato da Elena Shablovinskaia dell'Istituto di Studi Astrofisici dell'Università Diego Portales in Cile, è stato rilevato grazie all'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA).
Punctum si distingue per la sua eccezionale luminosità, superando da 10.000 a 100.000 volte quella di un magnetar tipico e risultando circa 100 volte più luminoso dei microquasars. La sua intensità lo rende paragonabile solo alla Nebulosa del Granchio tra le sorgenti stellari nella nostra galassia. Una caratteristica peculiare di Punctum è la sua visibilità esclusiva nelle lunghezze d'onda radio millimetriche; rimane invisibile alla luce visibile o ai raggi X. Questa proprietà suggerisce la presenza di un campo magnetico altamente strutturato, indicando che la radiazione emessa è probabilmente radiazione di sincrotrone, un fenomeno comune in oggetti compatti con campi magnetici ordinati. Le indagini condotte da ALMA hanno rivelato che Punctum è un oggetto compatto, stabile e altamente polarizzato, con un grado di polarizzazione del 50% ± 14%. La sua stabilità nel tempo, senza variazioni significative osservate in diversi periodi di osservazione, esclude ipotesi di eventi transitori.
Sebbene siano state considerate teorie come quella di un magnetar o di un residuo di supernova, nessuna di queste spiegazioni riesce a rendere conto appieno delle sue caratteristiche uniche, in particolare la sua estrema luminosità e la sua emissione confinata alle onde radio millimetriche. Per approfondire la natura di Punctum, gli astronomi prevedono ulteriori osservazioni con ALMA e con il Telescopio Spaziale James Webb (JWST). Se il JWST dovesse rilevare Punctum nella banda infrarossa, la sua elevata risoluzione potrebbe fornire indizi decisivi sulla sua vera essenza. La scoperta di Punctum non solo sottolinea la complessità e la diversità degli oggetti cosmici, ma evidenzia anche il continuo progresso tecnologico nell'esplorazione dell'universo, aprendo potenzialmente la strada alla definizione di nuove classi di fenomeni astrofisici. La sua esistenza pone interrogativi fondamentali sulla nostra comprensione dell'universo e sui processi che governano gli oggetti più energetici del cosmo.