Nell'ottobre 2023, il radiotelescopio sudafricano MeerKAT ha individuato una singolare formazione cosmica, designata ORC J0356–4216. Questo fenomeno astronomico, tra i più recenti e meno compresi, si distingue per una struttura quasi perfettamente circolare, visibile esclusivamente nelle lunghezze d'onda radio. Un team internazionale, guidato da Sam Taziaux della Ruhr University Bochum in Germania, ha recentemente pubblicato un'analisi dettagliata di questa scoperta sulla piattaforma arXiv, il 5 settembre 2025.
ORC J0356–4216 è caratterizzato da una simmetrica struttura a doppio anello, con un diametro di circa due arcminuti, equivalente a circa 2,18 milioni di anni luce. Si trova a un redshift di 0,494, all'interno della galassia ellittica WISEA J035609.67–421603.5. Le osservazioni hanno rivelato che gli anelli mostrano una polarizzazione del 20-30%, con orientamenti del campo magnetico che seguono i contorni degli anelli. La densità di flusso integrata a 943 MHz è di 4,07 mJy e 2,82 mJy, mentre a 1,28 GHz è di 2,77 mJy e 1,98 mJy, con spettri radio ripidi e indici spettrali di -1,18 e -1,12.
I ricercatori ipotizzano che l'origine di questo enigmatico cerchio radio possa essere legata all'attività passata di un nucleo galattico attivo (AGN) o a un'onda d'urto su larga scala, derivante da interazioni o fusioni di ammassi di galassie. Le caratteristiche della galassia ospite, in particolare i suoi colori infrarossi, sono coerenti con quelle di un AGN in una galassia ellittica, rafforzando l'ipotesi di un'origine legata all'attività AGN. Questa teoria suggerisce che potenti venti galattici, potenzialmente innescati da esplosioni stellari massicce, potrebbero aver spinto particelle cariche nello spazio intergalattico, formando gli anelli radio osservati. Studi precedenti hanno indicato che questi venti possono viaggiare fino a 2.000 chilometri al secondo e che la loro espulsione può durare milioni di anni.
Questa scoperta si inserisce nel contesto di una serie di recenti osservazioni di "strani cerchi radio" (ORC), rilevati principalmente dal telescopio MeerKAT. Queste misteriose strutture, caratterizzate da anelli luminosi di emissione radio ai loro bordi, sfuggono alla rilevazione in altre lunghezze d'onda come la luce visibile, l'infrarosso o i raggi X. La loro natura enigmatica ha stimolato diverse teorie, tra cui la possibilità che siano gusci formati da venti galattici in uscita, possibilmente da stelle massicce in esplosione come le supernovae. Altre ipotesi includono i resti di attività passate di nuclei galattici attivi o onde d'urto su larga scala generate da fusioni di ammassi galattici. La ricerca continua per comprendere appieno la loro origine e il loro ruolo nell'evoluzione delle galassie.