Incendi nella Penisola Iberica nel 2025: L'Impronta Indelebile del Cambiamento Climatico

Modificato da: Tetiana Martynovska 17

La stagione degli incendi del 2025 ha lasciato un segno indelebile sulla Penisola Iberica, con Spagna e Portogallo che hanno affrontato una delle peggiori crisi di incendi mai registrate. Uno studio approfondito condotto da World Weather Attribution (WWA) ha messo in luce un legame inequivocabile tra il cambiamento climatico di origine antropica e l'intensificarsi di questi eventi catastrofici. Le condizioni meteorologiche estreme che hanno alimentato questi roghi sono state rese circa 40 volte più probabili a causa del riscaldamento globale, con un'intensità superiore di circa il 30% rispetto all'era pre-industriale.

L'estate del 2025 ha visto l'Europa nel suo complesso affrontare una stagione di incendi senza precedenti, con oltre un milione di ettari andati in fumo nell'Unione Europea, segnando un record negativo. La Penisola Iberica è stata particolarmente colpita, con Spagna e Portogallo che hanno registrato le perdite più ingenti. In queste due nazioni, oltre 640.000 ettari sono stati devastati, rappresentando circa due terzi dell'area totale bruciata in Europa. Questi incendi hanno avuto un costo umano tragico, causando almeno otto vittime e costringendo oltre 35.000 persone a lasciare le proprie case.

L'analisi del WWA rivela che, in assenza dell'influenza del cambiamento climatico, tali condizioni meteorologiche estreme si verificherebbero solo una volta ogni 500 anni. Tuttavia, con il riscaldamento globale attuale, si prevede che questi eventi si verifichino ogni 15 anni. Gli scienziati climatici sottolineano come queste condizioni estreme, caratterizzate da caldo intenso, siccità e venti forti, stiano diventando la nuova normalità.

Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS) ha inoltre registrato emissioni di carbonio senza precedenti in Spagna, con livelli annuali più alti dal 2003, evidenziando l'impatto transcontinentale del fumo degli incendi che ha raggiunto anche la Francia e la Scandinavia. Di fronte a questa crescente minaccia, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha proposto un piano d'azione in 10 punti per migliorare la preparazione contro i disastri naturali esacerbati dal cambiamento climatico. Questo piano include una stretta collaborazione con i paesi vicini, Portogallo e Francia, riconoscendo la natura transfrontaliera di queste sfide ambientali.

Sánchez ha inoltre lanciato un appello per un "patto di Stato per l'emergenza climatica", sottolineando la necessità di unire tutte le amministrazioni, i gruppi parlamentari, la società civile e le imprese per sviluppare strategie condivise di adattamento e resilienza. L'urgenza di implementare pratiche di gestione del territorio più efficaci, come il pascolo controllato, gli incendi prescritti e la pulizia della vegetazione, è ormai fondamentale per mitigare i rischi futuri e proteggere le comunità da questi eventi sempre più frequenti e intensi.

Fonti

  • www.kleinezeitung.at

  • AP News

  • Reuters

  • Euronews

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