La capitale indiana, Delhi, ha avviato questa settimana una serie di esperimenti di inseminazione delle nuvole nel tentativo di mitigare il severo smog invernale che periodicamente avvolge la metropoli. L'iniziativa, frutto di una collaborazione tra il governo di Delhi e l'Istituto Indiano di Tecnologia (IIT) di Kanpur, rappresenta una mossa strategica per cercare soluzioni immediate a un problema ambientale ricorrente.
Le operazioni pianificate, cinque in totale, si sono concentrate sulle aree a nord e nord-ovest di Delhi, con una finestra temporale prevista tra il 7 e l'11 ottobre 2025, sebbene i primi voli di prova siano iniziati il 23 ottobre. L'approccio tecnico impiega un velivolo Cessna 206H, equipaggiato per irrorare nubi cariche di umidità con agenti chimici come lo ioduro d'argento. L'obiettivo dichiarato è catalizzare la pioggia artificiale su una superficie stimata di circa 100 chilometri quadrati per ogni sortita aerea. L'intera operazione è sottoposta a una rigorosa supervisione normativa, avendo ottenuto l'approvazione della Direzione Generale dell'Aviazione Civile per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza e delle autorizzazioni del controllo del traffico aereo.
Questo tentativo di modifica climatica locale non è esente da dibattito tra gli esperti. Mentre i ricercatori dell'IIT Kanpur hanno assicurato che la quantità di ioduro d'argento utilizzata è minima e non presenta rischi ambientali noti, alcuni esperti del Ministero delle Scienze della Terra hanno espresso riserve. La principale cautela riguarda la tempistica, poiché l'assenza di nuvole portatrici di pioggia durante la stagione post-monsonica rende l'intervento scientificamente meno probabile che abbia successo, dato che la tecnica richiede la presenza di nubi sufficientemente umide. Studi precedenti suggeriscono che l'inseminazione può aumentare le precipitazioni del 5-15 percento, ma solo in condizioni atmosferiche ideali.
L'operazione in corso è considerata il più grande tentativo urbano di inseminazione delle nuvole in India fino ad oggi, con un costo stimato di 3,21 crore di rupie. Durante una delle sortite, sono stati impiegati otto flare, ciascuno del peso di 2-2,5 chilogrammi, per disperdere il materiale attivo nelle formazioni nuvolose. L'aereo è decollato dalla pista di IIT-Kanpur, ma ha dovuto atterrare a Meerut a causa della mancanza di una struttura di atterraggio idonea a Delhi che non interferisse con il traffico aereo principale. L'auspicio è che, se la fase pilota risulterà positiva, si possa delineare un piano a lungo termine che si estenda fino a febbraio, offrendo un potenziale sollievo alla popolazione esposta a un indice di qualità dell'aria che in alcune zone ha toccato livelli considerati 'molto cattivi'.
