L'Osservatorio Neutrinico Sotterraneo di Jiangmen (JUNO), situato a 700 metri di profondità nella provincia cinese del Guangdong, ha ufficialmente avviato le sue operazioni nell'agosto 2025. Questa struttura all'avanguardia è dedicata alla ricerca sui neutrini, particelle fondamentali che offrono indizi cruciali sulla comprensione dell'universo.
Il cuore di JUNO è un imponente rivelatore di scintillatore liquido da 20.000 tonnellate, racchiuso in una sfera acrilica di 35,4 metri di diametro. L'intero apparato è immerso in una vasca d'acqua e circondato da circa 43.200 fotomoltiplicatori, progettati per catturare i deboli segnali dei neutrini provenienti da diverse fonti cosmiche e terrestri. Tra queste fonti vi sono i neutrini emessi dai vicini reattori nucleari di Taishan e Yangjiang, situati a circa 53 chilometri di distanza, oltre ai neutrini solari, quelli delle supernovae e la radioattività naturale della Terra.
L'obiettivo scientifico primario di JUNO è determinare con alta precisione la gerarchia di massa dei neutrini e misurare i parametri di oscillazione dei neutrini, come sin²θ₁₂ e Δm²₂₁. Queste misurazioni sono vitali per comprendere fenomeni complessi come i meccanismi di esplosione delle supernovae, l'origine e l'evoluzione dell'universo, e per esplorare potenziali nuove leggi fisiche al di là del Modello Standard. L'eccellente risoluzione energetica del rivelatore, pari al 3% a 1 MeV, è fondamentale per raggiungere questi ambiziosi obiettivi scientifici.
La costruzione di JUNO, iniziata nel 2015, è il risultato di un decennio di lavoro e rappresenta un'impresa di collaborazione internazionale. Il progetto riunisce circa 700 scienziati da 74 istituzioni di ricerca in 17 paesi e regioni. L'investimento complessivo per questo ambizioso progetto si aggira tra i 300 e i 376 milioni di dollari. JUNO è progettato per operare per almeno 30 anni, con l'aspettativa di fornire contributi sostanziali alla nostra comprensione delle particelle cosmiche fondamentali.
La scoperta dell'oscillazione dei neutrini, che ha dimostrato come queste particelle abbiano massa, ha portato all'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica nel 2015 a Takaaki Kajita e Arthur B. McDonald. JUNO si pone come un successore di questi studi pionieristici, promettendo di svelare ulteriori misteri dell'universo attraverso la sua capacità di rivelazione senza precedenti.