La NASA ha annunciato il raggiungimento di un traguardo storico con la conferma di 6.000 esopianeti, mondi che orbitano attorno a stelle al di fuori del nostro sistema solare. Questo risultato, monitorato dall'Exoplanet Science Institute (NExScI) presso il Caltech's IPAC a Pasadena, California, segna un'accelerazione senza precedenti nelle scoperte astronomiche, avvenuta in poco più di tre decenni dalla prima identificazione di un esopianeta nel 1995. L'impresa è il frutto di decenni di dedizione e avanzamenti tecnologici, guidati principalmente dai telescopi spaziali della NASA, che hanno trasformato la nostra comprensione del cosmo e sono fondamentali per affrontare la domanda universale sull'esistenza di vita oltre la Terra.
Il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS), lanciato nel 2018, ha giocato un ruolo cruciale nell'identificazione di numerosi esopianeti. Tra questi, TOI-512 b è una super-Terra con una massa 3,57 volte quella terrestre e un raggio 1,54 volte superiore, che orbita attorno a una stella di tipo K ogni 7,2 giorni. TOI-2015 c, invece, è un pianeta simile a Nettuno, con una massa di 8,91 volte quella terrestre e un periodo orbitale di 5,6 giorni. Queste scoperte evidenziano la vasta diversità dei mondi al di fuori del nostro sistema solare.
Le analisi delle atmosfere di esopianeti come K2-18 b hanno rivelato la presenza di molecole chiave come vapore acqueo, metano e anidride carbonica. La possibile presenza di dimetilsolfuro (DMS), una molecola sulla Terra prodotta quasi esclusivamente dalla vita, apre scenari affascinanti per la ricerca di biosignature, suggerendo potenziali condizioni favorevoli alla vita. Queste scoperte sono il risultato di osservazioni condotte con strumenti avanzati come il James Webb Space Telescope.
Il futuro dell'esplorazione esoplanetaria promette ulteriori rivoluzioni con missioni come il Nancy Grace Roman Space Telescope, dotato dello strumento Coronagraph, progettato per bloccare la luce stellare e rivelare pianeti deboli. Ancora più ambizioso è il progetto Habitable Worlds Observatory (HWO), che mira a essere il primo telescopio specificamente progettato per cercare e caratterizzare direttamente fino a 25 mondi potenzialmente abitabili, analizzando le loro atmosfere per individuare segni di vita. L'HWO, con il suo specchio da 8-12 metri, promette di rivoluzionare la nostra comprensione della diversità planetaria e della frequenza di sistemi solari simili al nostro nella galassia, avvicinandoci alla risposta sulla nostra posizione nell'universo.