L'UNESCO e Plastic Odyssey collaborano per proteggere i siti marini

Modificato da: Olga Samsonova

L'UNESCO e la spedizione Plastic Odyssey hanno unito le forze per proteggere i siti marini del Patrimonio Mondiale in pericolo a causa dell'inquinamento da plastica. Questa partnership è stata annunciata alla Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani a Nizza.

Ispirate da una pulizia di successo nel 2024 sull'isola di Henderson, dove sono state rimosse 9,3 tonnellate di rifiuti di plastica, le organizzazioni prevedono di replicare questo sforzo in 50 siti marini elencati dall'UNESCO in tutto il mondo. L'accordo è stato firmato martedì 10 giugno.

Audrey Azoulay, direttrice generale dell'UNESCO, ha dichiarato che la partnership si adopererà per ridurre l'inquinamento da plastica nei siti marini del Patrimonio Mondiale. Jean-Noël Barrot, ministro francese per l'Europa e gli Affari Esteri, ha partecipato alla cerimonia della firma, sottolineando l'impegno della Francia.

Ogni missione si concentrerà sulla rimozione dei rifiuti, sulla ricerca scientifica, sull'istruzione e sullo sviluppo di sistemi di riciclaggio sostenibili. L'iniziativa mira ad affrontare sia il degrado ambientale che le sfide socio-economiche locali.

La prossima missione sul campo è prevista per ottobre all'Atollo di Aldabra alle Seychelles. Un team mapperà i rifiuti di plastica, testerà i metodi di estrazione e stabilirà protocolli di monitoraggio, con operazioni su larga scala a partire dal 2026.

Simon Bernard, co-fondatore e presidente di Plastic Odyssey, ha sottolineato l'importanza ecologica di questi siti e l'urgenza di affrontare l'inquinamento da plastica. L'ONG è alla ricerca di 50 milioni di euro per finanziare questa iniziativa con l'UNESCO nel prossimo decennio.

Fonti

  • RFI

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