Il 31 luglio 2025, il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che impone nuovi dazi su diversi paesi e sull'Unione Europea, con entrata in vigore dal 7 agosto 2025. Questi dazi, che variano dal 10% al 41%, mirano a modificare le dinamiche commerciali globali.
Le reazioni internazionali sono state variegate. Alcuni paesi hanno accolto con favore gli accordi tariffari, mentre altri continuano a negoziare. Il Messico ha ricevuto una proroga di 90 giorni per i negoziati commerciali.
I dazi dovrebbero aumentare i costi operativi e i prezzi al consumo. L'Unione Europea ha preparato potenziali misure di ritorsione.
Secondo un'analisi del Fondo Monetario Internazionale (FMI), le politiche protezionistiche possono portare a una diminuzione della produttività e a un aumento dell'instabilità finanziaria. Il FMI prevede una crescita economica globale del 3,3% nel 2025 e nel 2026, riconoscendo al contempo i potenziali impatti negativi del protezionismo.
Le nuove tariffe si basano su quelle annunciate in primavera. Le importazioni svizzere saranno ora tassate a un tasso più elevato, pari al 39%, rispetto al 31% minacciato in aprile, mentre il Liechtenstein ha visto la sua aliquota ridotta dal 37% al 15%. Ai paesi non elencati nell'ordine di giovedì sera verrebbe addebitata una tariffa di base del 10%.
Le aliquote sono state fissate al 25% per l'India, al 20% per Taiwan e al 30% per il Sudafrica prima della scadenza autoimposta da Trump del 1° agosto per la conclusione di accordi commerciali con i paesi di tutto il mondo. Ha prorogato di altri 90 giorni la scadenza per un accordo tariffario con il Messico.
Le importazioni canadesi saranno soggette a dazi del 35%, non all'attuale 25%, ha annunciato la Casa Bianca. Trump aveva minacciato mercoledì che la decisione di Ottawa di riconoscere uno Stato palestinese avrebbe reso "molto difficile" la conclusione di un accordo commerciale. Alcuni dei paesi più poveri e dilaniati dalla guerra del mondo sono stati colpiti con aliquote punitive, tra cui la Siria, che deve affrontare un prelievo del 41%; Laos e Myanmar con aliquote del 40%; Libia con un tasso del 30%; Iraq con il 35% e Sri Lanka con il 20%. La Svizzera deve affrontare un tasso del 39%. Le tariffe entreranno in vigore tra sette giorni, secondo l'ordine.