Il 15 agosto 2025, l'indice S&P 500 ha chiuso a un nuovo record di 6.445,76 punti, segnando la sua 18esima performance positiva dell'anno. Questo slancio è stato alimentato dai solidi risultati degli utili nel settore tecnologico e dalle aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Tuttavia, questa ascesa è accolta con una certa cautela dagli analisti, tra cui quelli di Goldman Sachs, che evidenziano l'espansione delle valutazioni e i potenziali impatti delle tariffe commerciali. La volatilità del mercato è palpabile, come dimostra il recente balzo dell'indice VIX a 38,08, dopo un periodo di relativa calma.
Parallelamente, i prezzi del petrolio hanno mostrato fluttuazioni: il WTI è sceso a 63,13 dollari al barile nel pomeriggio, mentre il Brent ha chiuso a 66,17 dollari al barile il 15 agosto 2025. L'oro ha visto i suoi futures attestarsi intorno ai 3.384 dollari l'oncia, poiché gli investitori cercano beni rifugio in un contesto di incertezza generata dalle tariffe e dalle aspettative di tagli dei tassi. Le banche centrali continuano ad aumentare le loro riserve auree, diversificando le loro partecipazioni dal dollaro USA, che ha visto un indebolimento.
Sul fronte delle notizie aziendali, UnitedHealth Group ha registrato un aumento del 12% delle sue azioni, in seguito a un investimento di circa 1,57 miliardi di dollari da parte di Berkshire Hathaway, che ha acquistato oltre 5 milioni di azioni. Questo contrasta nettamente con il calo del 15% di Applied Materials, attribuito a previsioni di ricavi e profitti in diminuzione per il quarto trimestre del 2025, con ricavi attesi intorno ai 6,7 miliardi di dollari, al di sotto delle aspettative degli analisti. Nonostante la resilienza del mercato ai massimi storici, persistono incertezze economiche sottostanti e sfide specifiche per settore.
Le tensioni commerciali globali, in particolare le tariffe imposte dagli Stati Uniti, continuano a influenzare i mercati. Le tariffe sulle importazioni indiane, che dovrebbero aumentare al 50% entro la fine di agosto, hanno alterato la dipendenza dell'India dal greggio russo, spingendo le raffinerie statali indiane a cercare forniture alternative, mentre la Russia ha risposto offrendo sconti sul greggio Urals alla Cina. Queste dinamiche commerciali hanno sostenuto i prezzi del Brent grazie a una maggiore domanda nel bacino atlantico, ma hanno esercitato pressione sul WTI a causa dell'eccesso di offerta interna statunitense e di un sentimento di mercato cauto. La Cina presenta un quadro misto della domanda di petrolio, con un aumento delle importazioni a luglio ma una diminuzione rispetto al mese precedente, segnalando una crescita più lenta della domanda per il resto dell'anno.
Le aspettative della Federal Reserve riguardo ai tagli dei tassi di interesse rimangono un fattore chiave. Sebbene i dati sull'inflazione abbiano recentemente indicato un aumento, con l'indice dei prezzi alla produzione (PPI) di luglio che ha superato le aspettative con un aumento dello 0,9%, gli operatori di mercato continuano a scommettere su un taglio dei tassi a settembre. Tuttavia, la natura "hawkish" di un potenziale taglio, data la persistente inflazione, suggerisce che la Fed potrebbe procedere con cautela. La nomina di nuovi membri nel consiglio della Fed potrebbe influenzare ulteriormente queste decisioni, con alcuni che prevedono un taglio già a settembre.
L'oro, considerato un bene rifugio, ha raggiunto nuovi massimi grazie all'incertezza generata dalle tariffe e dalle aspettative di tagli dei tassi. Le banche centrali hanno continuato ad aumentare le loro riserve auree, diversificando le loro partecipazioni dal dollaro USA, che ha visto un indebolimento. Questa tendenza rafforza il ruolo dell'oro come copertura contro l'inflazione e l'instabilità economica e geopolitica.