La Cina sta valutando l'introduzione di stablecoin ancorate allo yuan, una mossa strategica volta ad ampliare l'adozione internazionale della sua valuta e a sfidare il predominio del dollaro USA nel panorama finanziario globale. Questa iniziativa rappresenta un significativo allontanamento dalla precedente politica restrittiva di Pechino nei confronti delle criptovalute, culminata nel divieto generale sul trading e sul mining nel 2021.
Il Consiglio di Stato cinese dovrebbe esaminare un piano strategico entro la fine di agosto. Questo piano includerà obiettivi specifici per l'uso dello yuan nei mercati globali, linee guida per la prevenzione dei rischi e la definizione dei ruoli delle autorità di regolamentazione nazionali. È inoltre prevista una sessione di studio con i vertici cinesi per approfondire la strategia delle stablecoin e stabilire i confini per le loro applicazioni commerciali.
Le stablecoin, progettate per mantenere un valore stabile e tipicamente ancorate a valute fiat come il dollaro USA, sono viste come uno strumento per contrastare la quota di mercato del dollaro, che a giugno rappresentava circa il 47,19% dei pagamenti globali, mentre lo yuan si attestava al 2,88%. L'innovazione finanziaria attraverso le stablecoin potrebbe sfruttare la tecnologia blockchain per trasferimenti di fondi a basso costo, istantanei e transfrontalieri, potenzialmente rivoluzionando i sistemi di pagamento tradizionali. Il mercato globale delle stablecoin vale attualmente circa 247 miliardi di dollari e si stima possa crescere fino a 2.000 miliardi entro il 2028.
Hong Kong è posizionata per svolgere un ruolo cruciale in questi sviluppi. Il 1° agosto 2025, l'ordinanza sulle stablecoin della città è entrata in vigore, introducendo un regime di licenze per gli emittenti e stabilendo regole chiare su riserve, audit e pratiche di emissione. Questo quadro normativo potrebbe fungere da banco di prova per un'eventuale iniziativa di stablecoin supportata dallo yuan. Anche Shanghai è in procinto di stabilire un centro operativo internazionale per lo yuan digitale, rafforzando ulteriormente il suo ruolo nell'ecosistema delle valute digitali.
Nonostante l'entusiasmo per le potenziali opportunità, persistono sfide significative. I rigorosi controlli sui capitali della Cina potrebbero limitare la libera circolazione globale delle stablecoin supportate dallo yuan. Gli analisti sottolineano che il successo di questa impresa dipenderà dalla capacità della Cina di navigare queste restrizioni e di affrontare le preoccupazioni normative relative alla stabilità e al controllo di questi asset digitali.
La risposta dei mercati è stata positiva, con l'indice composito di Shanghai che ha raggiunto un massimo decennale, suggerendo una crescente fiducia degli investitori nel settore fintech e delle stablecoin. Questa mossa strategica della Cina sottolinea la crescente importanza delle valute digitali come strumenti geopolitici ed economici. L'imminente Summit dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), previsto tra il 31 agosto e il 1° settembre a Tianjin, dovrebbe includere discussioni sull'espansione dell'uso dello yuan e delle stablecoin nel commercio e nei pagamenti transfrontalieri.