Una prima edizione de "Il Hobbit" di J.R.R. Tolkien, stampata nel 1937, ha raggiunto la considerevole cifra di £43.000 in un'asta, superando di gran lunga le aspettative iniziali di £7.000-£10.000.
Questo esemplare, uno dei soli 1.500 copie originali, è stato scoperto per caso durante una svuotamento di casa nel Berkshire. Il libro, che presenta illustrazioni in bianco e nero realizzate dallo stesso Tolkien e una rara correzione manuale sulla sovraccoperta, è stato gestito dalla Kinghams Auctioneers. La sua eccezionale rarità, con stime che indicano che solo poche centinaia di copie originali siano ancora esistenti, ha attirato l'interesse di collezionisti da tutto il mondo, generando centinaia di richieste.
Il valore di questa copia è ulteriormente accresciuto dalla sua provenienza. Il volume apparteneva alla biblioteca di Hubert Priestley, un botanico degli anni '30 e fratello dell'esploratore antartico Sir Raymond Edward Priestley. Entrambi avevano legami con l'Università di Oxford, dove Tolkien era professore, e si ritiene che Priestley e Tolkien si conoscessero, avendo entrambi corrispondenza con C.S. Lewis. Questo legame storico aggiunge un ulteriore fascino all'esemplare, sottolineando il duraturo fascino dell'opera di Tolkien a quasi novant'anni dalla sua pubblicazione.