Un recente studio ha dimostrato che cani addestrati possono rilevare l'odore distintivo associato al morbo di Parkinson (PD) in campioni di pelle, offrendo una potenziale metodologia non invasiva per la diagnosi precoce della malattia. La ricerca, condotta in collaborazione con Medical Detection Dogs e le Università di Bristol e Manchester, è stata pubblicata nel Journal of Parkinson's Disease il 15 luglio 2025.
Due cani, un Golden Retriever di nome Bumper e un Labrador Nero chiamato Peanut, sono stati addestrati per distinguere tra campioni di sebo prelevati da individui con e senza Parkinson. In un trial in doppio cieco, hanno mostrato una sensibilità fino all'80% e una specificità fino al 98%, riuscendo a identificare correttamente campioni da pazienti con altre condizioni mediche concomitanti.
Questi risultati suggeriscono che l'olfatto canino potrebbe essere utilizzato per sviluppare metodi diagnostici rapidi, non invasivi ed economici per il Parkinson, aprendo nuove prospettive per una diagnosi tempestiva e interventi terapeutici più efficaci.
Perdita Barran, Professoressa di Spettrometria di Massa all'Università di Manchester, ha commentato: "È meraviglioso far parte di questa ricerca ispirata al programma Nose2Diagnose. Questo studio aggiunge alla crescente evidenza che semplici tamponi cutanei non invasivi possono essere utilizzati per diagnosticare il morbo di Parkinson, offrendo un metodo più rapido e accessibile per la rilevazione precoce."
Questa ricerca rappresenta un passo significativo verso l'utilizzo dell'olfatto canino come strumento diagnostico, con il potenziale di migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso diagnosi più rapide e interventi terapeutici tempestivi.