Parlare di rifiuti significa impegnarsi in un'archeologia culturale. Il termine ghanese "bola", che ora significa "rifiuto", è un palinsesto di incontro coloniale e adattamento linguistico. Le sue origini nell'inglese "boiler" (caldaia) rivelano una traduzione culturale.
La trasmutazione di "boiler" [ˈbɔɪlər] in bola [ˈbɔlɑ] non è una mera coincidenza fonetica. Le consonanti inglesi sono state ammorbidite per adattarsi alle lingue ghanesi. Gli inceneritori britannici, o "boiler", contrastavano con le pratiche indigene di compostaggio e riutilizzo.
Il termine "bola" è emerso come un compagno linguistico dell'infrastruttura importata. I ghanesi hanno negoziato il termine, incorporandolo all'interno delle reti semantiche esistenti. Questo riflette la "missione civilizzatrice" della Gran Bretagna.
Inizialmente, "bola" denotava resti carbonizzati dell'incenerimento coloniale. Nel tempo, il termine si è espanso, assorbendo significati come una spugna. A metà del XX secolo, "bola" è diventato un termine generico per i rifiuti domestici e la "spazzatura" metaforica.
I dialetti akan precoloniali distinguevano "nkesie" [nkɛˈsiɛ] (avanzi di cibo per animali) da "mfune" [mˈfunɛ] (cenere dei focolari). L'ewe separava "dzudzor" [dʒuˈdʒɔr] (decomposizione che richiede sepoltura) da "gbogbo" [ɡ͡boˈɡ͡bo] (oggetti scartati cerimonialmente). La forza omogeneizzante di "bola" ha fatto crollare queste distinzioni.
Il "boiler" britannico implicava che i rifiuti fossero una categoria singolare da eradicare. I quadri indigeni trattavano i rifiuti come un concetto relazionale. La pratica akan di restituire gli avanzi di cibo al bestiame situava i rifiuti all'interno di una rete di utilità.
L'ascesa di "bola" ha alterato le regole con cui i rifiuti venivano compresi. Una volta che regnava una molteplicità, ora un termine monolitico suggeriva una soluzione monolitica. Questo era parallelo alla preferenza dello stato coloniale per i sistemi standardizzati.
I ghanesi hanno rivendicato "bola", infondendolo di significati non anticipati dai colonizzatori. Negli insediamenti informali di Accra, i raccoglitori di "bola" riutilizzano i rifiuti in arte e combustibile. Il termine ora alimenta l'innovazione di base.
La storia di "bola" è un promemoria che le parole che usiamo portano il peso della storia. In "bola", troviamo un microcosmo del viaggio del Ghana. È una nazione che naviga attraverso le conseguenze del colonialismo.