Trump esorta la NATO a tagliare le importazioni di petrolio russo e minaccia dazi sulla Cina

Modificato da: Tatyana Hurynovich

L'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sollecitato tutti i membri della NATO a interrompere l'acquisto di petrolio dalla Russia, sostenendo che ciò accelererebbe la fine del conflitto in Ucraina. Trump ha criticato l'impegno dell'alleanza nella risoluzione della guerra, definendolo "ben lontano dal 100%", e ha definito "scioccanti" le continue importazioni di petrolio russo da parte di alcuni membri, suggerendo che ciò indebolisca la leva negoziale della NATO nei confronti della Russia.

L'appello di Trump, diffuso tramite i social media, arriva in un momento di crescente tensione, evidenziato dalle recenti incursioni di droni russi nello spazio aereo polacco tra il 9 e il 10 settembre 2025. In risposta a questi eventi, la Polonia ha attivato i propri sistemi di difesa aerea e la NATO ha avviato l'operazione "Eastern Sentry" per rafforzare la sua presenza sul fianco orientale. Nonostante la gravità dell'incidente, Trump ha suggerito che le incursioni "avrebbero potuto essere un errore" da parte della Russia, una dichiarazione che ha suscitato reazioni critiche in Polonia.

Tra i membri della NATO, la Turchia è emersa come il terzo maggiore acquirente di petrolio russo dal 2023, seguita da Cina e India. Anche Ungheria e Slovacchia continuano ad acquistare forniture energetiche da Mosca. L'analista Petras Kanitas ha evidenziato che la Turchia acquista petrolio russo principalmente a causa dei forti sconti, con alcune raffinerie che dipendono quasi interamente dal greggio russo, rendendo un rapido passaggio a fornitori alternativi una sfida complessa.

Parallelamente, Trump ha proposto l'imposizione di dazi significativi, tra il 50% e il 100%, sulla Cina per i suoi acquisti di petrolio russo, con l'obiettivo di indebolire l'influenza di Pechino su Mosca. Tuttavia, il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha chiarito che l'amministrazione Trump non imporrà tali dazi sulla Cina a meno che i paesi europei non adottino misure simili nei confronti di Cina e India. La Cina, dal canto suo, ha fermamente respinto queste richieste, definendole un "tipico atto di bullismo unilaterale e coercizione economica" che viola il consenso tra le due potenze e minaccia la stabilità delle catene di approvvigionamento globali.

La situazione evidenzia una complessa interazione di strategie economiche e geopolitiche, in cui le decisioni relative alle forniture energetiche e alle sanzioni economiche si intrecciano con le dinamiche di sicurezza collettiva. Mentre la NATO rafforza la sua vigilanza a seguito delle incursioni aeree, le divergenze di vedute sulle misure da adottare contro la Russia e sulle relative ripercussioni economiche rimangono un punto focale nelle relazioni transatlantiche e internazionali.

Fonti

  • OilPrice.com

  • PBS News

  • CBS News

  • Al Jazeera

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