Berlino, 8 agosto 2025 – La Germania è al centro di un acceso dibattito riguardo al sostegno economico offerto ai rifugiati ucraini, con proposte che mirano a ridefinire le attuali politiche di assistenza. A partire dal 1° giugno 2025, i rifugiati ucraini hanno iniziato a ricevere supporto attraverso il sistema di reddito di base noto come "Bürgergeld", una misura concordata tra il governo federale e gli stati federali il 7 aprile 2025.
Tuttavia, il 3 agosto 2025, il Presidente della Baviera, Markus Söder, ha avanzato una proposta per ridurre i benefici per i rifugiati ucraini arrivati dopo il 1° aprile 2025, applicando loro le disposizioni dell'Asylbewerberleistungsgesetz (Legge sulle prestazioni per i richiedenti asilo). Questa iniziativa si inserisce in un più ampio contesto europeo, dove diversi paesi stanno riconsiderando le condizioni di accoglienza. A conferma di ciò, la Commissione Europea ha proposto nel giugno 2025 di estendere la Direttiva sulla Protezione Temporanea per gli ucraini fino a marzo 2027, una decisione poi formalmente adottata dal Consiglio dell'UE il 15 luglio 2025, garantendo così protezione fino al 4 marzo 2027. Questa estensione mira a fornire un quadro di stabilità per oltre 4,2 milioni di ucraini che hanno trovato rifugio nell'Unione Europea.
La proposta di Söder, tuttavia, va oltre l'accordo di coalizione esistente, che prevedeva l'applicazione di prestazioni ridotte solo per i nuovi arrivati dopo il 1° aprile 2025, escludendo coloro già presenti nel paese. Söder sostiene che la Germania sia l'unica nazione a offrire un livello di sussidi paragonabile al "Bürgergeld" ai rifugiati ucraini, suggerendo che ciò disincentivi la ricerca di un impiego. Attualmente, si stima che solo un terzo dei rifugiati ucraini in età lavorativa sia impiegato, nonostante le loro qualifiche. Nel 2024, la Germania ha erogato circa 6,3 miliardi di euro in "Bürgergeld" ai rifugiati ucraini, parte di un budget totale di 46,9 miliardi di euro per il programma "Bürgergeld". Analisi più approfondite, tuttavia, offrono una prospettiva sfumata: dati dell'Istituto per la Ricerca sul Mercato del Lavoro e sull'Occupazione dell'Agenzia Federale del Lavoro, aggiornati a maggio 2025, indicano che il tasso di occupazione degli ucraini in Germania si attesta al 34,9% e mostra una tendenza alla crescita. Lo stesso studio conclude che le prestazioni sociali hanno un impatto minimo e statisticamente insignificante sui tassi di impiego dei rifugiati ucraini.
L'ambasciatore ucraino in Germania, Oleksii Makeiev, ha definito le dichiarazioni di Söder "difficili da comprendere", esortando a non fare degli ucraini dei "capri espiatori". Anche altri esponenti politici, come il Presidente della Sassonia Michael Kretschmer, hanno espresso la necessità di rivedere il sistema di welfare, notando tassi di occupazione più elevati tra i rifugiati ucraini in altri paesi europei. La discussione in Germania riflette la complessità nel bilanciare l'impegno umanitario con la necessità di un'integrazione sostenibile nel mercato del lavoro e nella società. Mentre il paese continua a offrire un supporto generoso, le proposte di revisione evidenziano la ricerca di un equilibrio che garantisca sia l'efficacia delle politiche di welfare sia la promozione dell'autonomia e della partecipazione attiva dei rifugiati. La situazione attuale invita a una riflessione collettiva su come ottimizzare le risorse e rafforzare i percorsi di integrazione, in linea con un approccio europeo coordinato.