Il governo della Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha accolto con favore l'imposizione di sanzioni da parte dell'UE, in vigore da lunedì, contro nove ufficiali militari ruandesi e leader del gruppo ribelle M23 a causa della loro offensiva nella RDC orientale. Il governo congolese ha affermato che queste sanzioni, insieme a quelle di Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Canada, rafforzano la convinzione che il governo ruandese sia direttamente responsabile del deterioramento della situazione di sicurezza nella RDC orientale. Kinshasa ha accolto con particolare favore le sanzioni contro i funzionari coinvolti nei settori minerario e petrolifero ruandesi, considerandolo un passo contro lo sfruttamento della ricchezza mineraria della RDC. Il governo della RDC continuerà a collaborare con la comunità internazionale per imporre un embargo sui minerali estratti illegalmente e cercare una maggiore trasparenza nei trasferimenti di armi in Ruanda. Nonostante ciò, la RDC rimane impegnata nei processi diplomatici in corso. L'M23 ha annullato la sua partecipazione ai negoziati di pace in risposta alle sanzioni dell'UE.
L'UE sanziona i militari ruandesi e i leader dell'M23 mentre il conflitto nella RDC si intensifica per la ricchezza mineraria
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