Il 26 luglio 2025, una coalizione guidata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF) ha annunciato la formazione di un governo parallelo in Sudan. Questo evento rappresenta un'ulteriore complicazione nel conflitto civile in corso da oltre due anni.
La nuova entità, denominata "Alleanza Fondamentale del Sudan", ha proclamato la creazione di un Consiglio Presidenziale composto da 15 membri. Mohamed Hamdan Dagalo, noto anche come Hemedti, leader delle RSF, presiederà il consiglio. Mohammed Hassan Osman al-Ta'ishi è stato nominato primo ministro.
L'esercito sudanese, guidato dal generale Abdelfattah al-Burhan, non ha ancora risposto formalmente, ma in precedenza aveva condannato qualsiasi tentativo di creare un'amministrazione parallela. Al-Burhan è il leader de facto del Sudan dal 2019.
La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per il potenziale aumento dell'instabilità. Il conflitto, iniziato nell'aprile 2023, ha causato la morte di decine di migliaia di persone e lo sfollamento di quasi 13 milioni, secondo le stime delle Nazioni Unite. A partire da giugno 2025, si stimava che 10,1 milioni di persone fossero sfollate internamente in tutto il Sudan.
La formazione di questo governo parallelo rischia di approfondire le divisioni politiche e di creare istituzioni rivali, mentre i combattimenti continuano tra le RSF e le Forze Armate Sudanesi.
L'instabilità politica ed economica del Sudan è aggravata dalla crisi umanitaria. A luglio 2025, oltre un milione di sfollati interni hanno iniziato a tornare alle loro case. Tuttavia, le agenzie umanitarie hanno ricevuto solo una piccola parte dei finanziamenti necessari per fornire assistenza salvavita. L'inflazione ha raggiunto il 146,60% nel 2023.