Il Capo dell'ONU Chiede un Cessate il Fuoco Immediato a Gaza Mentre Israele Intensifica le Operazioni a Gaza City

Modificato da: S Света

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha lanciato un appello urgente per un cessate il fuoco immediato a Gaza. La sua richiesta giunge in concomitanza con l'annuncio da parte di Israele di un'operazione militare volta a prendere il controllo di Gaza City, un'azione che Guterres teme possa causare un'escalation di "morte e distruzione".

Parlando dalla Conferenza Internazionale di Tokyo sullo Sviluppo Africano in Giappone, Guterres ha sottolineato l'importanza vitale di una tregua immediata per prevenire ulteriori perdite di vite civili e danni infrastrutturali. Ha inoltre ribadito la richiesta di un rilascio incondizionato degli ostaggi detenuti da Hamas e ha espresso preoccupazione per l'approvazione da parte di Israele di un'espansione delle costruzioni di insediamenti in Cisgiordania, una mossa che, secondo le Nazioni Unite, ostacola le prospettive per una soluzione a due stati.

Il conflitto, iniziato il 7 ottobre 2023 con attacchi da parte di Hamas, ha già avuto un impatto devastante. Secondo il ministero della sanità di Gaza, almeno 60.000 palestinesi hanno perso la vita. Israele ha mobilitato decine di migliaia di riservisti militari per quella che ha definito "Operazione Carri di Gedeone II", un'offensiva mirata a conquistare il centro urbano di Gaza City, la più grande città dell'enclave, attualmente sotto il controllo di Hamas.

La situazione umanitaria a Gaza è descritta come catastrofica, con gravi carenze di cibo, carburante, medicine e alloggi. Guterres ha paragonato la situazione a una crisi morale che sfida la coscienza globale, evidenziando come la ricerca di cibo sia diventata un'impresa pericolosa per la popolazione. La comunità internazionale continua a monitorare da vicino gli sviluppi, esortando tutte le parti a esercitare la massima moderazione e a dare priorità alla protezione dei civili.

L'espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania, una politica in corso dal 1967, ha visto un aumento significativo della popolazione di coloni. Storicamente, questi insediamenti sono stati giustificati con ragioni di sicurezza e ideologiche, ma sono stati ripetutamente definiti illegali dal diritto internazionale, inclusa una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 2016. La loro espansione frammenta il territorio palestinese, ostacolando lo sviluppo economico e la libertà di movimento.

Le implicazioni del conflitto si estendono anche oltre la regione, con impatti economici e politici sull'Africa. Le economie africane, già provate dalla pandemia di COVID-19 e dal conflitto Russia-Ucraina, rischiano ulteriori perturbazioni a causa della volatilità dei prezzi delle materie prime e delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Alcuni paesi africani hanno espresso un forte sostegno alla causa palestinese, con il Sudafrica che ha presentato una richiesta alla Corte Internazionale di Giustizia contro Israele per sospetti atti di genocidio.

Fonti

  • Reuters

  • Reuters

  • Financial Times

  • El País

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