Il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato la ripresa degli attacchi israeliani a Gaza, definendola un "drammatico passo indietro" e affermando che non esiste una soluzione militare. Ha esortato all'immediata cessazione delle ostilità e alla ripresa dei negoziati sotto gli auspici degli Stati Uniti, riprendendo gli appelli per il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. Anche il re Abdullah II di Giordania, durante un incontro con Macron, ha denunciato la ripresa degli attacchi come "estremamente pericolosa". Secondo quanto riferito, i raid aerei israeliani a Gaza hanno ucciso centinaia di civili palestinesi e diversi funzionari di Hamas. L'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di trasferirsi in rifugi nella parte occidentale di Gaza City e a Khan Younis. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che questi attacchi sono "solo l'inizio". L'Unione Europea, attraverso il suo capo della politica estera Kaja Kallas, ha definito la situazione "inaccettabile". Kallas ha espresso preoccupazione per le vittime civili e la politicizzazione degli aiuti umanitari ai palestinesi durante le discussioni con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha avvertito gli abitanti di Gaza degli imminenti ordini di evacuazione mentre le operazioni militari si intensificano, minacciando ulteriori azioni se gli ostaggi non verranno rilasciati e Hamas non verrà rimosso da Gaza.
Israele riprende l'offensiva a Gaza tra la condanna internazionale
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