La giunta del Niger ordina la partenza di funzionari petroliferi cinesi nel contesto di una spinta al controllo delle risorse

La giunta militare del Niger ha ordinato a tre funzionari cinesi che lavorano nel settore petrolifero di lasciare il paese. La direttiva, emessa mercoledì, riguarda i direttori con sede in Niger della China National Petroleum Corporation (CNPC), della West African Oil Pipeline Company (WAPCo) e della raffineria di petrolio in joint venture SORAZ. Ai funzionari sarebbero state concesse 48 ore per partire e da allora hanno lasciato il Niger. Come ragioni dell'espulsione sono state citate controversie sulla retribuzione del personale locale e sul ritmo dei progetti. Separatamente, il Ministero del Turismo del Niger ha recentemente revocato la licenza a un hotel gestito da cinesi a Niamey, adducendo pratiche discriminatorie. Questa azione segue la rescissione da parte del Niger degli accordi di difesa con gli Stati Uniti e la Francia e l'acquisizione da parte del governo del controllo della miniera di uranio Somair di Orano. Governi militari in Mali e Burkina Faso hanno adottato misure simili per esercitare un maggiore controllo sulle risorse.

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