La Cina lancia il primo impianto offshore di cattura del carbonio per incrementare la produzione di petrolio

Modificato da: an_lymons vilart

La Cina ha avviato le operazioni del suo primo impianto offshore di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) nel bacino del delta del fiume delle Perle. Questo progetto, Enping 15-1, cattura la CO2 dall'estrazione del petrolio, la elabora e la inietta in serbatoi sottomarini. Situata a 200 km a sud-ovest di Shenzhen, la piattaforma opera a una profondità di 90 metri e produce oltre 7.500 tonnellate di petrolio greggio al giorno. L'impianto CCS attualmente inietta anidride carbonica a una velocità di otto tonnellate all'ora. CNOOC mira a iniettare oltre 1 milione di tonnellate di CO2 nel prossimo decennio, incrementando la produzione di petrolio greggio di 200.000 tonnellate. Dal suo lancio nel giugno 2023, sono state iniettate quasi 200.000 tonnellate di CO2, con tassi di iniezione potenziali che potrebbero salire a 17 tonnellate all'ora con aggiornamenti. Sebbene l'impianto di Enping riduca le emissioni, un recente studio mette in discussione la fattibilità del CCS come soluzione climatica primaria. Lo studio suggerisce che l'IPCC ha sovrastimato la quantità di CO2 che può essere immagazzinata sottoterra a lungo termine. Il rapporto avverte che gli attuali piani per limitare l'aumento della temperatura a 1,5°C potrebbero essere irrealistici a causa di vincoli geologici ed economici.

Fonti

  • Intellinews

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