La preparazione dei cibi, al di là del suo valore nutrizionale, si rivela un potente stimolatore per il benessere mentale ed emotivo degli individui over 65. L'atto di cucinare agisce come un vero toccasana, potenziando la memoria, affinando la concentrazione e catalizzando sensazioni positive. L'impegno nella preparazione di un pasto coinvolge funzioni cognitive essenziali come la pianificazione, la sequenza delle azioni e la risoluzione di imprevisti, mantenendo il cervello vigile e attivo e contrastando il declino cognitivo attraverso la stimolazione della memoria di lavoro e l'attenzione ai dettagli.
Sul piano emotivo, l'attività culinaria offre un antidoto alla solitudine e un trampolino per l'autostima. La soddisfazione derivante dal creare e condividere un piatto rafforza il senso di realizzazione personale e favorisce legami sociali più solidi. Il rituale della preparazione del cibo può anche fungere da ancora di calma, spostando il focus dalle preoccupazioni quotidiane e promuovendo uno stato generale di benessere mentale, con studi che indicano una riduzione dei livelli di ansia e stress, e un effetto positivo sull'umore, specialmente con i dolci. L'esplorazione culinaria, inoltre, permette la scoperta di nuove culture attraverso il cibo e la socializzazione tramite attività di gruppo o laboratori di cucina, arricchendo il bagaglio personale e favorendo la comprensione reciproca. Il legame tra cibo e memoria è profondamente radicato: i profumi e i sapori di piatti legati alla tradizione familiare possono risvegliare ricordi sopiti, riportando alla luce emozioni e momenti significativi del passato, un aspetto particolarmente rilevante nella "cucinoterapia", un approccio che utilizza la preparazione dei cibi come strumento terapeutico per stimolare la mente e il benessere emotivo.