L'intelligenza artificiale continua ad avanzare, ponendo sfide complesse alle leggi sul copyright consolidate. La capacità dell'IA di generare arte e musica solleva questioni critiche sulla proprietà intellettuale e sulla necessità di regolamenti aggiornati.
Negli Stati Uniti, l'Ufficio del Copyright ha pubblicato la Parte 2 del suo rapporto sull'IA e il copyright nel gennaio 2025. Il rapporto afferma che gli output generati dall'IA possono essere protetti dal copyright solo se un autore umano contribuisce con elementi espressivi sufficienti. Ciò include situazioni in cui un'opera creata da un essere umano è percepibile in un output dell'IA o dove un essere umano apporta modifiche o arrangiamenti creativi.
Anche l'UE sta affrontando queste sfide attraverso l'AI Act e la Direttiva (UE) 2019/790. Questi regolamenti mirano a chiarire l'uso lecito di contenuti protetti da copyright per l'addestramento di sistemi di IA e a distinguere tra contenuti protetti da copyright e contenuti che non lo sono. Man mano che le capacità dell'IA si espandono, le aziende devono implementare misure più rigorose per proteggere i dati sensibili e rispettare il GDPR e le leggi sul copyright, garantendo un monitoraggio legale e tecnico continuo per adattarsi alle leggi in evoluzione e ai progressi dell'IA.