L'IA e la genetica stanno aprendo la strada a un'agricoltura sostenibile del mais, offrendo un percorso per ridurre l'uso di fertilizzanti e migliorare i risultati ambientali.
Una nuova ricerca della New York University rivela come l'intelligenza artificiale (IA) e la genetica possono aiutare a coltivare il mais con meno fertilizzanti. Lo studio combina l'apprendimento automatico con la biologia molecolare per migliorare l'efficienza dell'uso dell'azoto nel mais. Questo è fondamentale per ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura.
I ricercatori hanno utilizzato l'apprendimento automatico per identificare gruppi di geni, chiamati reguloni, che regolano il modo in cui le piante assorbono e utilizzano l'azoto. Questi reguloni sono attivati o disattivati da fattori di trascrizione, che agiscono come interruttori genetici. Analizzando i geni condivisi tra il mais e *Arabidopsis thaliana*, hanno identificato modelli genetici che prevedono quali piantine ibride utilizzerebbero l'azoto in modo più efficiente.
Ciò consente di selezionare varianti di mais che richiedono meno fertilizzanti azotati. Meno fertilizzanti riducono i costi di produzione e minimizzano i danni ambientali, come la contaminazione dell'acqua e le emissioni di gas serra. I risultati consentono di prevedere l'efficienza dell'azoto nelle piantine di mais, risparmiando tempo e risorse per gli agricoltori.
Questo approccio integra altre innovazioni come la tecnologia N-Fix dell'Università di Nottingham, che utilizza batteri per fissare l'azoto atmosferico all'interno delle cellule vegetali. Sia la selezione genetica guidata dall'IA che la simbiosi microbica mirano a ridurre l'impronta ecologica dell'agricoltura intensiva. In definitiva, questi progressi rappresentano un passaggio verso pratiche agricole più intelligenti e biologicamente guidate.
Ridurre l'uso di fertilizzanti azotati è essenziale per nutrire in modo sostenibile una popolazione mondiale in crescita. L'IA e le conoscenze genetiche offrono un percorso promettente verso un sistema agricolo più ecologico ed efficiente. Ciò garantisce la sicurezza alimentare senza danneggiare il pianeta.