Un team internazionale di astronomi, che include scienziati iraniani, ha utilizzato il radiotelescopio MeerKAT in Sudafrica per scoprire galassie di dimensioni eccezionali risalenti a circa 10-11 miliardi di anni fa. La ricerca, pubblicata sull'Astrophysical Journal, fornisce nuove prospettive sulla formazione delle strutture cosmiche primordiali. MeerKAT, inaugurato nel luglio 2018 e composto da 64 antenne radio, è uno strumento all'avanguardia che ha permesso di rilevare per la prima volta segnali radio da queste galassie lontane, offrendo indizi cruciali sull'evoluzione dell'universo.
Il Dr. Ian Heywood dell'Università di Oxford ha sottolineato l'eccezionale sensibilità di MeerKAT nel rilevare emissioni radio deboli e diffuse, che ha permesso di identificare caratteristiche precedentemente invisibili come vasti getti di materia ed estesi lobi. Queste scoperte suggeriscono che queste galassie primordiali stessero formando stelle a un ritmo elevato, sfidando le teorie convenzionali che prevedevano strutture più piccole in epoche così remote. La presenza di galassie così massicce e attive così presto nella storia dell'universo implica che i processi di formazione stellare e aggregazione galattica potrebbero essere stati più rapidi ed efficienti di quanto si pensasse. La ricerca con MeerKAT si integra con le scoperte di altri telescopi come il James Webb Space Telescope (JWST), che hanno anch'essi rivelato galassie sorprendentemente luminose e massicce nei primi 400-600 milioni di anni dopo il Big Bang, mettendo in discussione i modelli esistenti. La capacità di MeerKAT di osservare in onde radio, non ostacolate dalla polvere interstellare, offre una prospettiva complementare fondamentale. Il Professor Fatemeh Tabatabaei dell'Institute for Research in Fundamental Sciences in Iran ha evidenziato l'importanza delle emissioni radio tra 1 e 10 GHz come indicatori dei tassi di formazione stellare, fornendo dati essenziali per affinare la comprensione dell'evoluzione cosmica. La capacità di MeerKAT di rilevare emissioni radio deboli e diffuse è cruciale per identificare oggetti altrimenti nascosti, come dimostrato dalla scoperta di galassie radio giganti fino a 6.5 milioni di anni luce di diametro. Le osservazioni di MeerKAT confermano la rapida evoluzione dell'universo primordiale e forniscono dati concreti che spingono gli scienziati a rivedere i modelli esistenti, promettendo ulteriori scoperte in collaborazione con strumenti come il JWST.