Un'affascinante scoperta ha catturato l'attenzione della comunità scientifica e degli appassionati di esplorazione spaziale in Italia: antichi alvei fluviali sono stati individuati su Marte, estendendosi per circa 16.000 chilometri nella regione di Noachis Terra. Questa scoperta, ottenuta grazie alle immagini ad alta risoluzione dei satelliti orbitanti della NASA, suggerisce che il Pianeta Rosso potrebbe aver ospitato un clima più umido e vitale di quanto si pensasse finora.
Il team di ricerca ha identificato delle creste sinuose fluviali, testimonianze della presenza di acqua corrente in epoche remote. Queste formazioni si sono create dai sedimenti trasportati dai fiumi antichi, che sono emersi man mano che il terreno circostante, più morbido, si erodeva. Alcune di queste strutture sono larghe solo poche centinaia di metri e lunghe pochi chilometri, ma ve ne sono di molto più imponenti.
Adam Losekoot, membro del gruppo di ricerca, ha espresso sorpresa per queste evidenze, sottolineando che indicano non solo la presenza dell'acqua, ma anche la sua distribuzione diffusa in tutta la regione. Secondo Losekoot, l'unica fonte capace di alimentare una rete fluviale così estesa sarebbe stata la pioggia o la neve su scala regionale.
Le immagini mostrano due fiumi che scorrono in un cratere e poi traboccano dall'altro lato, suggerendo un flusso d'acqua continuo e sostenuto. Le tracce fluviali indicano che Marte aveva un clima molto più caldo e umido circa 3,7 miliardi di anni fa, un periodo in cui non solo i corsi d'acqua, ma anche grandi masse d'acqua potrebbero aver solcato la superficie del pianeta.
Con il passare del tempo, l'atmosfera di Marte si è assottigliata a causa dell'indebolimento del suo campo magnetico, causando l'evaporazione e la dispersione dell'acqua nello spazio. Tuttavia, alcune tracce d'acqua potrebbero essere rimaste nascoste fino a oggi. Un altro studio recente, pubblicato ad aprile, suggerisce l'esistenza di un vasto serbatoio d'acqua nascosto nelle profondità del pianeta. Questa scoperta apre una nuova finestra sulla comprensione del passato climatico e idrico di Marte e offre spunti importanti per le future esplorazioni spaziali, suscitando in noi italiani, da sempre amanti della bellezza e della scoperta, un senso di meraviglia e di speranza per il futuro dell'umanità nello spazio.