Recenti misurazioni indicano una riduzione della zona a basso contenuto di ossigeno nel Golfo del Messico, nota come 'zona morta', dannosa per la vita marina.
La zona morta si forma annualmente a causa del deflusso ricco di nutrienti dal fiume Mississippi, che stimola la crescita delle alghe e quindi l'esaurimento dell'ossigeno.
Scienziati della Louisiana State University e del Louisiana Universities Marine Consortium hanno condotto il sondaggio dal 21 al 26 luglio. Questa valutazione annuale è vitale per gli sforzi della Mississippi River/Gulf of Mexico Hypoxia Task Force per ridurre le dimensioni della zona morta. L'EPA's Gulf Hypoxia Program sta accelerando le azioni di riduzione dei nutrienti.
L'obiettivo è ridurre l'estensione media quinquennale della zona morta a meno di 1.900 miglia quadrate entro il 2035.
La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha annunciato che la zona morta nel Golfo del Messico misura circa 6.705 miglia quadrate. Questa è la dodicesima zona più grande mai registrata in 38 anni di misurazioni. La dimensione media quinquennale della zona morta è ora di 4.298 miglia quadrate, più del doppio dell'obiettivo per il 2035.
La zona morta si verifica ogni estate ed è causata principalmente dal deflusso di nutrienti derivante dall'eccessiva applicazione di fertilizzanti nelle aziende agricole del Midwest. Durante le piogge o le inondazioni, l'acqua trasporta l'azoto e il fosforo dei fertilizzanti dai campi al fiume Mississippi e ai corsi d'acqua che alimentano il fiume. Quando i nutrienti raggiungono il Golfo, innescano un'eccessiva crescita di alghe.
L'area di bassa ossigenazione spinge pesci e gamberi a fuggire da quasi 4 milioni di acri di habitat e uccide le specie che vivono sul fondo.