La scoperta dell'uso della noce di betel risalente a 4.000 anni fa nel sud-est asiatico, precisamente in Thailandia, durante l'età del bronzo, tramite l'analisi della placca dentale, rivela radici culturali profonde. Gli studiosi dell'Università di Chiang Mai, guidati dal Dr. Piyawit Moonkham, hanno portato alla luce questa antica abitudine, aprendo una finestra sul passato e offrendo una prospettiva sull'evoluzione culturale e sociale.
La noce di betel, il cui mercato globale è stato valutato a 981.5 milioni di dollari nel 2024, con previsioni di crescita fino a 1.9 miliardi di dollari entro il 2033, è ancora oggi consumata in diverse parti del mondo e comporta implicazioni per la salute pubblica. In Italia, sebbene meno diffusa, è fondamentale la consapevolezza dei rischi associati al suo consumo, come il cancro orale.
Gli esperti sottolineano che l'uso della noce di betel può portare a dipendenza e a problemi di salute a lungo termine. La ricerca scientifica continua a indagare sugli effetti di questa sostanza, offrendo nuove informazioni per la prevenzione e il trattamento delle malattie correlate.
La palma di Betel (Areca catechu) è originaria delle Filippine ed è ampiamente coltivata in diverse zone dell'Asia. Il seme, chiamato noce di Betel, è considerato uno stimolante. Masticare la noce di betel, spesso avvolta in foglie di betel con aggiunta di calce, è una pratica antica con radici in diverse culture. Questa usanza è stata associata a funzioni sociali e rituali, come pegno di amicizia e dono simbolico.
Tuttavia, il consumo di noce di betel è associato a rischi per la salute. L'arecolina, il principio attivo della noce di betel, è uno stimolante, ma la masticazione della noce può provocare diverse forme di cancro e malattie cardiovascolari. Studi hanno dimostrato un aumento del rischio di tumori della testa, del collo e dell'esofago. Il danno causato dal consumo di noce di betel è stato classificato come "un'emergenza sanitaria pubblica globale trascurata" nel 2017.
Campagne di sensibilizzazione e politiche sanitarie mirano a informare e proteggere i consumatori, promuovendo scelte consapevoli e responsabili.