Il mito di Atlantide, la leggendaria città descritta da Platone, continua a suscitare interesse e speculazioni. Recenti scoperte di strutture sottomarine hanno riacceso il dibattito sulla sua possibile esistenza.
Nel luglio 2025, l'archeologo Michael Donnellan ha presentato al Cosmic Summit in North Carolina i risultati delle sue ricerche condotte al largo della costa di Cadice, in Spagna. Utilizzando sonar e LiDAR, Donnellan afferma di aver identificato tre mura concentriche sommerse scolpite nel fondale marino. Secondo Donnellan, le dimensioni e la disposizione corrispondono alla città descritta da Platone nei dialoghi Timeo e Crizia. Afferma inoltre di aver trovato un monumento rettangolare al centro, che collega al Tempio di Poseidone. Il sito include canali scolpiti, mura crollate e blocchi di pietra tagliati, suggerendo una costruzione artificiale su larga scala.
Donnellan collega la distruzione del sito a una possibile catastrofe avvenuta circa 11.600 anni fa. Tuttavia, la comunità scientifica rimane cauta nell'affermare che queste strutture siano definitivamente collegate ad Atlantide.
Nel frattempo, gli scienziati dell'Istituto di Geologia e Paleontologia della Spagna (CSIC) hanno condotto analisi su una formazione sottomarina situata nelle Isole Canarie. Questa struttura è composta da tre coni vulcanici con un diametro di 50 chilometri e si estende per 2,3 chilometri dal fondale marino. I geologi ritengono che l'area abbia subito una significativa eruzione vulcanica durante il periodo del Miocene (56–34 milioni di anni fa).
Nonostante queste scoperte, molti esperti rimangono scettici sull'esistenza storica di Atlantide. L'archeologo Ken Feder ha sottolineato che è prematuro collegare definitivamente queste scoperte ad Atlantide. Feder afferma che la storia di Atlantide deve essere interpretata nel contesto del suo tempo.
La ricerca di Atlantide continua a stimolare l'immaginazione e la discussione, con nuove tecnologie e metodi che offrono la possibilità di analisi più approfondite.