Gli scavi nella Tinshemet Cave, situata nel centro di Israele, hanno portato alla luce resti umani risalenti a circa 100.000 anni fa, offrendo nuove prospettive sulle pratiche funerarie preistoriche.
Il sito ha rivelato cinque sepolture umane, tra cui due scheletri quasi completi, disposti in posizione fetale all'interno di fosse funerarie. Accanto ai resti sono stati trovati strumenti in pietra, frammenti di ocra e ossa di animali, suggerendo l'uso di rituali simbolici e pratiche funerarie complesse.
Questa scoperta si inserisce in un contesto più ampio di interazioni tra Neanderthal e Homo sapiens nel Levante durante il Paleolitico Medio. Altri siti, come le grotte di Skhul e Qafzeh, presentano caratteristiche simili, indicando una condivisione di pratiche culturali e tecnologiche tra le diverse specie umane.
L'uso di ocra, un pigmento minerale, trovato nel sito, potrebbe indicare pratiche di decorazione corporea o rituali simbolici, riflettendo una crescente complessità sociale e cognitiva tra le popolazioni preistoriche.
Questi ritrovamenti offrono una finestra sulle strutture sociali, sui comportamenti simbolici e sulla vita quotidiana dei primi gruppi umani, suggerendo un periodo di trasformazioni demografiche e culturali significative.