Mercati USA in rialzo grazie all'estensione della tregua commerciale con la Cina e ai dati sull'inflazione

Modificato da: Olga Sukhina

L'11 agosto 2025 è stata una giornata positiva per i mercati azionari statunitensi, con un aumento generalizzato trainato dall'estensione della tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina e dalla pubblicazione dei dati sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) di luglio. L'ETF S&P 500 (SPY) ha chiuso in rialzo dello 0,32% a 637,92 dollari, l'ETF Dow Jones (DIA) ha guadagnato lo 0,81% a 443,59 dollari e l'ETF Nasdaq (QQQ) ha registrato un incremento dello 0,16% a 573,76 dollari.

La decisione del Presidente Donald Trump di estendere la pausa sui dazi per altri 90 giorni, fino al 10 novembre 2025, ha allontanato il timore di un'escalation delle tensioni commerciali. Questa mossa, che evita l'imposizione di tariffe potenzialmente fino al 145% sui beni cinesi e fino al 125% su quelli statunitensi, è stata accolta con favore dalle imprese americane che dipendono dal mercato cinese. L'estensione della tregua commerciale, che mantiene le tariffe reciproche al 10%, offre un periodo di stabilità cruciale, specialmente in vista della stagione degli acquisti di fine anno. L'analista di UBS, Mark Haefele, ha definito questo passo un incoraggiamento verso un accordo che eviterebbe significative interruzioni nei flussi commerciali globali.

Sul fronte dell'inflazione, i dati di luglio hanno mostrato un aumento annuo del 2,7%, invariato rispetto al mese precedente, ma con un'accelerazione dell'inflazione core (esclusi alimentari ed energia) al 3,1%. Sebbene l'inflazione core abbia mostrato un leggero aumento, i dati complessivi sono risultati leggermente inferiori alle aspettative degli economisti, che prevedevano un CPI annuo del 2,8%. Questo scenario ha alimentato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre. Le probabilità di un taglio dello 0,25% sono aumentate significativamente, con alcuni operatori di mercato che ora le stimano intorno al 94%. Tuttavia, alcuni funzionari della Fed, come Jeff Schmid e Tom Barkin, hanno espresso cautela, suggerendo che i dati attuali sull'inflazione non giustifichino ancora un allentamento della politica monetaria, pur riconoscendo un raffreddamento del mercato del lavoro.

L'estensione della tregua commerciale ha avuto un impatto positivo anche sui mercati internazionali, con Tokyo che ha raggiunto nuovi massimi storici e altri mercati asiatici ed europei che hanno registrato guadagni. I prezzi del petrolio hanno beneficiato di questo clima di minore incertezza, con il Brent in aumento dello 0,4% a 66,90 dollari al barile e il WTI in rialzo dello 0,4% a 64,20 dollari al barile. Questo andamento è legato alla riduzione delle preoccupazioni per una guerra commerciale che potrebbe impattare la crescita economica globale e la domanda di petrolio. L'IEA, tuttavia, ha previsto una crescita della domanda globale di petrolio di soli 700.000 barili al giorno nel 2025, il dato più debole dal 2009, indicando un quadro generale di moderazione.

L'impatto delle tariffe sull'economia americana è un tema di continua analisi. Sebbene i dati di luglio non abbiano mostrato un impatto inflazionistico significativo, alcuni indicatori, come l'aumento dei prezzi dei beni durevoli e dei servizi di trasporto, suggeriscono che le tariffe stiano iniziando a incidere sui costi per i consumatori. Le aziende, inoltre, stanno ricalibrando le proprie strategie per diversificare le catene di approvvigionamento in risposta al crescente rischio geopolitico.

Fonti

  • Yahoo! Finance

  • US and China extend trade truce another 90 days, easing tension between world's largest economies

  • Oil gains as US-China tariff truce extension boosts trade hopes

  • Trump's trade war with China in 2025

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