Nel luglio 2025, il Ministero dell'Energia russo ha dato il via a un registro nazionale per le apparecchiature dedicate al mining di criptovalute. Questa iniziativa, realizzata in collaborazione con il Servizio Federale delle Tasse e il Ministero per lo Sviluppo Digitale, mira a regolare un settore in rapida crescita e a contrastare le attività illegali. Il registro si propone di identificare e monitorare le operazioni di mining, garantendo il rispetto degli obblighi fiscali e delle normative sul consumo energetico.
Il Vice Ministro dell'Energia, Petr Konyushenko, ha sottolineato che il registro permetterà di individuare con precisione i consumatori di energia elettrica impegnati nel mining. Questo passo segue la legalizzazione del mining di criptovalute in Russia, avvenuta nel novembre 2024. Aziende e imprenditori individuali possono ora estrarre valute digitali legalmente, purché si registrino presso le autorità fiscali.
A giugno 2025, circa il 70% dei miner di criptovalute in Russia risultava ancora non registrato. Nel frattempo, Rostec, conglomerato statale, ha presentato RUBx, una stablecoin ancorata al rublo, e RT-Pay, una piattaforma di pagamento basata sulla blockchain. RUBx è costruita sulla blockchain Tron e mantiene un rapporto di cambio 1:1 con il rublo russo.
RT-Pay è pensata per facilitare i pagamenti digitali tramite smart contract e si integra con l'infrastruttura bancaria esistente in Russia. Questi sviluppi riflettono gli sforzi continui della Russia per integrare le criptovalute nel proprio sistema finanziario, affrontando le sfide normative e di conformità. Un passo che, come nelle tradizioni italiane di innovazione e tutela del territorio, cerca di armonizzare tecnologia e regole per un futuro sostenibile.