L'amministrazione Trump taglia 2.000 posizioni USAID, mette in congedo il personale all'estero

L'amministrazione Trump ha eliminato 2.000 posizioni presso l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) e ha messo in congedo amministrativo quasi tutto il personale all'estero a seguito di una sentenza del giudice distrettuale statunitense Carl Nichols. La decisione consente all'amministrazione di procedere con la rimozione di migliaia di dipendenti USAID sia negli Stati Uniti che all'estero. Tutto il personale USAID assunto direttamente, ad eccezione di quelli responsabili delle funzioni critiche per la missione e dei ruoli chiave di leadership, sarà messo in congedo. Gli avvisi inviati al personale USAID hanno confermato la portata globale della direttiva. L'agenzia taglierà anche circa 2.000 posti di lavoro con sede negli Stati Uniti, riducendo significativamente la sua forza lavoro. I critici sostengono che i tagli hanno bloccato le necessarie evacuazioni mediche per il personale, hanno lasciato alcuni appaltatori senza comunicazioni di emergenza e non hanno fornito un adeguato supporto ai dipendenti bloccati in paesi come il Congo in mezzo alla violenza politica. Secondo i funzionari, il piano lascerà meno di 300 dipendenti che lavorano all'interno dell'agenzia, rispetto agli attuali 8.000 dipendenti e appaltatori diretti. L'amministrazione ha concesso a quasi tutto il personale all'estero 30 giorni per tornare negli Stati Uniti, con le spese di viaggio e trasloco a carico del governo.

Hai trovato un errore o un'inaccuratezza?

Esamineremo il tuo commento il prima possibile.