Malo Grablje, un tempo un vivace villaggio, si erge oggi come un borgo fantasma. Abbandonato negli anni '60 a causa di una malattia delle viti, la fillossera, che decimò i raccolti, il villaggio offre una riflessione sulla storia e la resilienza.
Nel tardo '800, Malo Grablje prosperò grazie alla produzione di vino. Il villaggio costruì una biblioteca, una scuola e una cisterna d'acqua. Nel 1905, gli abitanti acquistarono terreni sulla costa. Tuttavia, negli anni '60, una malattia distrusse i loro raccolti. Gli abitanti si trasferirono nell'insediamento costiero di Milna.
Oggi, Malo Grablje attrae visitatori con le sue case in pietra e il vecchio frantoio. Il ristorante "Stori Komin", gestito da Berti Tudor, offre piatti tradizionali.
Il concerto della klapa Pharia si tiene nella Chiesa di San Teodoro. La viticoltura ha plasmato l'identità della regione per secoli. Il turismo rappresenta una risorsa per la rinascita del borgo.
Malo Grablje è raggiungibile a piedi o in auto. Il villaggio si trova a 6 km dalla città di Hvar.